Anni dedicati a condividere pezzi di vita con le donne più deboli e vulnerabili insegnano qual è lo sguardo con cui guardare alla vita, per ridarle dignità e pienezza.
Usare il potere creativo delle parole per riconoscersi e prendersi cura di sé, anche in situazioni critiche come la malattia. Riprende il contatto con noi stessi e scoprire che non siamo quello che facciamo, ma siamo molto di più. Cristina Barberis Negra racconta la sua esperienza, e quelle di altre donne, che con il potere rigenerativo delle storie e grazie all’obiettivo esperto di una amica fotografa hanno dato nuovo senso ad un’esperienza di vita complessa e destabilizzante, infondendo energia a tante persone in difficoltà.
Tutte le persone possono fare molte cose, ma solo le donne posso fare altre persone. Ogni donna sa che, a un certo punto della sua vita, o è madre o non lo è. Quale sia la sua condizione, qualsiasi sia la ragione, si sentirà sbagliata.
Nadia Busato ci racconta attraverso la sua vicenda personale e quella di una delle donne più famose del ‘900, trascurata dalla storia per oltre settant’anni, quanto pesino oggi come ieri le convenzioni sociali e le etichette come “brava moglie” e “buona madre”.
Le competenze per il lavoro di domani si imparano anche sul campo da calcio o in un palazzetto di basket. E le bambine rischiano di perdersele continuando a scegliere sport individuali. A volte la differenza la fa una sola parola.